Modelli di Certificazione
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Il credito d'imposta Ricerca e Sviluppo è un’agevolazione proposta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) per sostenere le imprese italiane che investono in attività di ricerca fondamentale e industriale e sviluppo sperimentale. La misura agevolativa per queste attività è definita nell’articolo 1, comma 200 della legge di Bilancio 2020.

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GUIDA CREDITO D'IMPOSTA RICERCA E SVILUPPO 2025

  1. Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo: Cos’è?
  2. Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo: I beneficiari
  3. Quali sono le spese ammissibili al Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo?
  4. Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo: entità agevolazione
  5. Modalità e tempistiche per ottenere il Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo

 

1. Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo: Cos’è

Il Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo è un’agevolazione a favore degli investimenti già effettuati da tutte le imprese residenti in Italia che si pone l’obiettivo di sostenere la loro competitività stimolando la realizzazione di progetti di ricerca fondamentale e industriale e sviluppo sperimentale.

2. Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo: I beneficiari

I beneficiari sono tutte le imprese residenti nel territorio italiano, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.
Sono invece escluse dall’agevolazione le aziende in liquidazione volontaria o coatta, in fallimento o destinatarie di sanzioni interdittive.

3. Quali sono le spese ammissibili al Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo?

Risultano ammissibili le seguenti voci di spesa:

a) Spese per il personale titolare di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegato nelle attività progettuali di Ricerca e Sviluppo svolte internamente all’impresa

b) Quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software utilizzati nelle attività progettuali di Ricerca e Sviluppo

c) Spese per contratti aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività progettuali di Ricerca e Sviluppo ammissibili al credito d’imposta

d) Quote di ammortamento relative all’acquisto da terzi, anche in licenza d’uso di privative industriali

e) Spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti alle attività progettuali di Ricerca e Sviluppo ammissibili al credito d’imposta

f) Spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attività progettuali di Ricerca e Sviluppo ammissibili al credito d’imposta.

4. Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo: entità agevolazione

È un beneficio fiscale che si può ottenere per le spese sostenute da un’azienda per attività di ricerca fondamentale e industriale e sviluppo sperimentale pari a:

– 10% dei costi ammissibili per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2022 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2031, nel limite massimo annuale di 5 milioni di euro

I criteri per le attività di Ricerca e Sviluppo sono dettati dall’art. 2 del decreto 26 maggio 2020 (pdf) del MIMIT, tenendo conto dei principi generali e dei criteri contenuti nel Manuale di Frascati dell’OCSE.

5. Modalità e tempistiche per ottenere il Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo

L’utilizzo del credito d’imposta Ricerca e Sviluppo avviene tramite la presentazione del modello F24, utilizzando i servizi telematici offerti dall’Agenzia delle Entrate, a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in cui sono state sostenute le spese ammissibili. La base imponibile per il calcolo del credito d’imposta deve essere ridotta delle altre sovvenzioni o contributi ricevuti per le stesse spese. Il credito d’imposta deve essere riportato nella dichiarazione dei redditi del periodo in cui sono state sostenute le spese, e nelle dichiarazioni dei periodi successivi fino all’esaurimento dell’importo.

L’articolo 23 della dalla legge 4 agosto 2022, n. 122, ha introdotto la possibilità di certificazione del credito per poter dare certezza alle aziende, attraverso una certificazione rilasciata da un soggetto iscritto all’Albo dei certificatori, in merito alla fruizione di questa agevolazione sia per i prossimi anni che per gli anni passati.

FAQ CREDITO D'IMPOSTA RICERCA E SVILUPPO 2025

Il Credito d'imposta Ricerca e Sviluppo è una misura agevolativa istituita dal MIMIT che si pone l’obiettivo di sostenere la competitività delle imprese stimolando gli investimenti in ricerca fondamentale e industriale e sviluppo sperimentale attraverso lo strumento del beneficio fiscale (il "credito d'imposta" appunto) istituito dai commi 198-209 della legge n. 160/2019.

Possono beneficiare del credito d'imposta Ricerca e Sviluppo tutte le imprese residenti in Italia, comprese le organizzazioni stabili di soggetti non residenti, di qualsiasi dimensione e settore che hanno sostenuto spese per attività di R&D.

Le spese ammissibili che rientrano nell’incentivo sono spese per il personale, quote di ammortamento o i canoni di locazione finanziaria relative ai beni materiali mobili, quote di ammortamento relative di privative industriali, spese per contratti e servizi di consulenza, spese per materiali e forniture inerenti a progetti di ricerca e sviluppo

Il Credito d'imposta Ricerca e Sviluppo è pari al 10% delle spese ammissibili dal periodo d'imposta in corso al 31/12/2022 e fino a quello in corso al 31/12/2031.

Il credito d’imposta si utilizza in compensazione, presentando all’Agenzia delle Entrate i modelli F24, a partire dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento delle spese ammissibili e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese e in quelle relative ai periodi d’imposta successivi fino a quando se ne conclude l’utilizzo. È cumulabile con altre misure di auto aventi a oggetto le stesse spese ammissibili nel rispetto delle intensità massime di aiuto previste dal regolamento europeo 651/2014.

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